Di un altro tempo

Di un altro tempo.

Il ragazzo col sorriso d’argento ha sollevato una mano e ha scosso il capo. Grazie, mi ha detto, non ho bisogno d’altro. Ha afferrato la moneta, se l’è messa in tasca e s’è dileguato tra i vicoli del quartiere. Aveva gli occhi dello stesso colore che ha il mare la notte; nelle unghie il sudiciume di una vita. Son rimasto a guardarlo mentre si allontanava. I clienti del bar, seduti a un tavolino, avevano facce di un altro secolo, di un altro tempo, di una città che non è la mia.

 

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