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Ragionamenti

Ragionamenti. Cagliari, autobus, pomeriggio inoltrato. Due tizi sui trentacinque ragionano a voce alta. – Custa cosa de su traballu esti unu casinu. – Eh. – Tottus continentalis, funti. Is sardus no tèninti gana ‘e traballài. – Va’ a vedere in campagna. Scetti nieddus. – In bidda no. Non di òlinti. – Loro si accontentano. –…

Lavorare presso

Lavorare presso. C’era un tizio su facebook, non so se ci sia ancora, che nella sezione “Ha lavorato presso” aveva scritto “Fatti i cazzi tuoi, testa di cazzo!”.    

La manopola

La manopola. Cagliari, autobus. Il tizio sulla settantina, riportino unto e pancia prominente, è seduto a fianco al finestrino e parla al telefono. Di tanto in tanto si tocca la patta dei pantaloni. – E che cosa ci vuoi fare? Non gli puoi tenere rancore. No. Quattrocento, prendo. Adesso… come faccio a tenere, mettere benzina…

Ci vuole pazienza

Ci vuole pazienza. Cagliari, autobus, linea 6. – Ma lei di dov’è? Proprio di Ruinas? Eh, ci sono stato, una volta. Piccolino piccolino, Ruinas. Un paesello. Un tempo ero fidanzato con una ragazza di Villamar che abitava in Piazza d’Armi e aveva una sorella sposata con uno di Ruinas, i genitori erano morti, poverini, e…

L’Africa, il petrolio e lo chauffeur

L’Africa, il petrolio e lo chauffeur. Cagliari, ore 9 e 15. L’autobus è semivuoto. I due sono seduti uno di fronte all’altro. – E tu di dove sei? Nigeriano? – No. Io del Ghana. – Eh. Deu seu pensionau. – Pensione. Sì. Io capito. – Bravo. E che cosa ci fate voi qui? Sai lavorare? Guarda…

Trovare le parole

Trovare le parole. La forza. La forza per andare avanti. Serve solo questo. E tu ce l’hai. Va’, che ce la farai. Così mi dice un amico. E io gli dico. Grazie, grazie davvero, certo che andiamo avanti, certo che ce l’ho, la forza. Anche se non so se ce la farò, ma certo che…

Linea 5

Linea 5. La telecamera si fa largo tra la ressa. Pubblico. Avvocati. Familiari delle vittime. Voci concitate. Il cameraman stringe l’inquadratura su una donna che urla, piange, sbatte i pugni sul tavolo. La donna urla “maledetti”. Lo urla una, due, tre volte. Sbatte i pugni sul tavolo. Piange. “I vertici dell’azienda decisero che non conveniva…

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