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Giorno 29

Giorno 29. Dal diario di H., scritto un mese prima della sua partenza per Cuba. Zurigo, pensione Josephine.Oggi è il 29 giugno 1997. Sono le 7.50.Stanotte ho sognato di svegliarmi in una città orientale, forse giapponese, forse coreana, forse no. Le strade brulicavano di auto nere e affusolate. Le persone indossavano una specie di divisa,…

Colmi d’amore e tenerezza

Colmi d’amore e tenerezza. Li ho visti salire sull’autobus, si tenevano per mano. Entrambi sui venticinque, lui con un grande tatuaggio sul collo e la testa rasata, lei stretta in un giubbotto di finta pelle e stivaletti rossi. Si sono seduti un paio di file davanti a me e hanno iniziato a parlare fitto, sottovoce,…

C’è stato un periodo

C’è stato un periodo. Un periodo volevo foderarmi con carta da parati. Non tutto, solo le orecchie. Più o meno in quel periodo volevo anche scrivere una canzone fatta apposta per Nicola Di Bari.  

Cose che ho pensato (quindici)

Cose che ho pensato (quindici). 86. Una volta ho pensato di essere donna. 87. Una volta ho pensato di essere un oggetto smarrito. Giacevo su uno scaffale a più ripiani in un ufficio della stazione ferroviaria. A fianco a me c’erano un orologio e un portafoglio vuoto. Poco distante c’era un ombrello con il manico…

Prendiamo le orecchie

Prendiamo le orecchie. Sono sempre più convinto che l’essere umano abbia subìto un forte rallentamento evolutivo. Si tratta di una cosa talmente evidente che me sono accorto pure io che non sono uno scienziato. Voglio dire, prendiamo le orecchie: se ci fossimo evoluti come Dio comanda, oggi sapremmo muoverle, drizzarle e piegarle a piacimento, più…

Cose che si dicono sottovoce

 Cose che si dicono sottovoce. L’altra sera ero così abbacchiato che per tirarmi un po’ su ho sintonizzato la tv su un programma di ufo, misteri e fenomeni paranormali. Non è servito a nulla. Sono rimasto com’ero. Infatti poco dopo ho spento la tv. Non so perché ma mi è venuta in mente quella volta…

Tendevo le orecchie

Tendevo le orecchie. “Una volta ero danzatrice, tendevo le orecchie al muoversi dei ramoscelli. Ero bella come una leggenda berbera”.  

La malinconia dello scolapasta

La malinconia dello scolapasta. Una volta ho conosciuto un tizio che per evitare di farsi rapire dagli alieni si metteva in testa uno scolapasta. Non proprio uno scolapasta ma una cosa così. Una specie di elmetto con tanti buchi. Che lui comunque lo usava anche per scolare la pasta, l’elmetto coi buchi, oltre che per…

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