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Poesia pessimista

Poesia pessimista. Pelo di barba Che cresci a fare Se un giorno o l’altro Ti dovrò tagliare?

Approfondimento

Approfondimento. Quasi per sbaglio, stamattina, ho acceso la tv. Trasmettevano un programma di approfondimento giornalistico. Il tema del giorno era: “Coprifuochino”. Mi è venuto mal di testa.

Pistacchioso

Pistacchioso. Sul bancone del bar campeggia una piccola lavagna nera sulla quale c’è scritto, in arancione e in maiuscolo, CAFFÈ SPECIALI. E poco sotto, in bianco: CAFFÈ CREMINOPISTACCHIOSONUTELLINO Sono stanco di chiedere “Ma perché?”.

Il suono delle parole

Il suono delle parole. Se conoscessi le lingue straniere, non tutte, almeno il russo o questa lingua slava che parlano i due che mi stanno di fronte, seduti al tavolino, lei che con voce stridula sembra accusare lui di qualcosa, chissà cosa, e lui zitto e a capo chino, lei che da più di venti…

Sporgenze

Sporgenze. Oh, cornacchiasul ramo secco,essa gracchia.Io, racchio,un po’ mi rompo il cacchio,mi avviticchio edi sottecchiguardo scioccoquel tocco di stecco. Sonnecchio,per non sentirmi vecchio.

Nessun vezzo

Nessun vezzo. A un certo punto lei si è alzata e ha spalancato la finestra. Fuori faceva caldo. Lui era seduto lontano, aveva ancora gli occhiali da sole, nessun vezzo da farsi perdonare.– Perché? – le ha chiesto.Lei ha sollevato appena le spalle.– Rancore – ha detto.– Rancore?– Sì. Rancore.Poi ha fatto una pausa e…

Stai zitto

Stai zitto. L’altra sera sull’autobus. Sale una coppia sulla cinquantina. Lui si siede, lei sta in piedi. A un certo punto lui si volta e le borbotta qualcosa. Lei lo guarda, si leva la mascherina e a voce alta gli dice: – Cosa c’è? Zitto! Stai zitto!Segue un altro timido borbottio. – Zitto, ti ho detto! Zitto! Conch’e bassa…

Inverosimile

Inverosimile. Il declino, il declino vero, delimitato dalle angosce entro le quali soggiorna e si abbruttisce l’uomo moderno, ha avuto inizio nel momento in cui le caffetterie e i bar, quelli con i banconi di mescita in alluminio, unti e rigati fino all’inverosimile, sui quali si servivano ettolitri di vermouth, vini spunti e biciclette, si…

Ridere e girare

Ridere e girare. Un mio amico, quando gli raccontavano barzellette che non facevano ridere, lui rideva lo stesso. Poi, però, il resto della giornata, gli giravano i coglioni.

Scritto a mano

Scritto a mano. Tra le pagine di un taccuino, finito chissà come e chissà quando dietro una fila di libri, stamattina ho ritrovato un foglietto sul quale, chissà quando e chissà perché, ho scritto a mano: Tritoni. Traumi. Elenco da fare. Appena ho un po’ di tempo devo ricordarmi di compilarlo, quell’elenco.    

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