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Nuove soluzioni

Nuove soluzioni. Mi sembra strano che nessuno abbia ancora pensato a un’app per le spiagge da asporto. E nei giorni pari consegne a domicilio.

Non sono soltanto canzoni

Non sono soltanto canzoni. Era il sedici agosto, o forse il diciassette, e avevo quindici anni. Mi trovavo in vacanza al mare. Ero un ragazzino smilzo, una specie di selvaggio con la pelle bruciata dal sole e lo sguardo ruvido e incantato che hanno tutti i quindicenni che sognano di diventare poeti o musicisti. L’estate scorreva…

Giorno 10

Giorno 10. “Oh Sister” è una canzone che mi ha sempre fatto pensare alla sorella maggiore che non ho mai avuto. Alla sorella che mi sarebbe piaciuto avere, per rifugiarmi in un abbraccio benevolo nelle notti tristi d’inverno o per specchiarmi in uno sguardo complice nel tramonto di una serata estiva. Fratello e sorella, come…

Tutte le mani

Tutte le mani. Cagliari, spiaggia del Poetto, primo pomeriggio. Sotto l’ombrellone: nonna, mamma, figlio di otto mesi, figlia di tre anni. La bambina è in piedi, mangia un tramezzino. Il più piccolo sta gattonando, si diverte a infilare le mani nella sabbia. La nonna, vigile e apprensiva, indica un probabile o imminente pericolo e urla….

Senza una canzone (4)

Senza una canzone (4). Era il sedici agosto, o forse il diciassette, e avevo quindici anni. Mi trovavo in vacanza al mare. Ero un ragazzino smilzo, una specie di selvaggio con la pelle bruciata dal sole e lo sguardo candido e incantato che hanno tutti i quindicenni che sognano di diventare musicisti. L’estate scorreva pigra, calda…

Io no #31

Io no #31. In piedi sul bagnasciuga scavava la sabbia con il calcagno, io no.  

Scarpe

Scarpe. L’altro giorno mi è capitato di incontrare una scarpa. Proprio una scarpa, di quelle sportive, nemmeno tanto vecchia o malandata. Stava sulla sabbia, su una spiaggia deserta. L’ho trovata mentre passeggiavo sotto la pioggia sottile di un giovedì di fine ottobre. Una scarpa. Trascinata sulla riva da una mareggiata. O forse persa, dimenticata lì…

Prima pagina

Prima pagina. Nuotò per quaranta minuti. Tornò che ansimava. Era stremato. Sembrava un tonno che s’è appena scopato una sirena. Si buttò sulla sabbia rovente, tossì, si voltò e sputò un grumo di catarro. – Dovresti avere più rispetto per la spiaggia – gli dissi – e anche per i bagnanti. – Che si fottano…

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