Cantanti

Cantanti. Passeggiavo, e all’improvviso dal cantiere di un palazzo in ristrutturazione si è levato alto il canto di un muratore “… e ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovooo…”. Di rimando si è sentito un urlo “Tocca, o su cantanti, tirami la fune porcabagassa!”.

Porno

Porno. Mi sembra di capire che sia in corso un dibattito sulla pornografia del cibo e sulle consistenti sedimentazioni sociologiche, antropologiche e filosofiche associate all’elaborazione culinaria. A tal proposito mi è venuto in mente un mio amico che, quando aveva 13 anni o giù di lì, un giorno era entrato nella pasticceria di via Dante…

Senza soluzione di continuità

Senza soluzione di continuità. Spiaggia del Poetto, a Cagliari. Accampamento di ombrelloni. Sono in sei, seduti in cerchio, tre uomini e tre donne, età media cinquantacinque anni. Parlano a voce alta da non so quanto, senza soluzione di continuità. Dai loro discorsi mi sono fatto l’idea che sono: medici, microbiologi, esperti di agricoltura, sociologi, antropologi,…

Favole

Favole. Fra le tante sfaccettature che arricchiscono la mia ignoranza, c’è anche quella di non essere un grande conoscitore di favole, e così, ogni volta, trovo difficoltà nel ricordare chi sia stato, tra Esopo, Fedro e La Fontaine, a scrivere “La ziddicca e il cagallone”.

Continuiamo così

Continuiamo così. Al bar, lui è seduto al tavolino, ha un marcato accento del nord e parla a voce alta al telefono. A un certo punto dice “Guarda, ieri notte abbiano cenato alla grandissima: una tempurina di verdurine, uno spaghettino, un frittino e un’insalatina di pomodorini e mozzarelline”.In un film di Nanni Moretti, mi avvicinerei…

Proprio pieni

Proprio pieni. L’altra notte c’era la luna piena. Mi sono affacciato e l’ho guardata. Era proprio piena. Credo che anche la luna sia rimasta lì a guardarmi. Ero proprio pieno. Per almeno cinque minuti ci siamo guardati in silenzio, entrambi proprio pieni. Poi ci siamo rotti i coglioni e abbiamo smesso.

L’estate indimenticabile

L’estate indimenticabile. Avevo davanti un rustico vassoio da un metro e mezzo ricolmo di spaghetti polemici all’astice e di lato un caustico lavamano di cozze migranti al sugo e un calice agrituristico da quarantacinque cc di vino rosso sierologico e il mare al tramonto su una tipica spiaggia distanziale e antisocialista e l’acqua pura e…

Le cause del disastro

Le cause del disastro. Mi è venuto in mente che qualche giorno fa, in un bar, ho sentito una donna dall’accento lombardo che parlava con un uomo dall’accento cagliaritano e la donna stava raccontando qualcosa circa la crisi economica nel nord Italia e, a un certo punto, lui l’ha interrotta e le ha detto molto…

L’invenzione della pizza

L’invenzione della pizza. Il cannonau è il vino più antico del mondo, i nuragici erano enologi di bianchi, Cristoforo Colombo era di Sanluri, Juan Perón di Mamoiada e un giorno o l’altro qualcuno racconterà finalmente la storia dei Giganti di Mont’e Prama che hanno inventato la pizza ai quattro formaggi.

Malibù

Malibù. Forse erano perfino bei tempi, l’età già adulta ma con residui di immaturità impenitente, quei pomeriggi d’estate che le ore passavano lente e svogliate, e mi ricordo che un giorno d’agosto qualcuno domandò: Dove andiamo stasera? E qualcun altro rispose: Al Malibù. Di rimando, canticchiando, l’altro fece: Malibù, Malibù, ponirì unu diru in cu’.

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