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Di vino e d’altro ancora

Di vino e d’altro ancora.

La prima volta che mi sono ubriacato, gonfio di birra e ardore adolescenziale, mi sono ubriacato per una delusione d’amore. Mi sono ubriacato prima di una delusione d’amore, però, non dopo. Ma è una storia lunga, che ho già raccontato, peraltro. Quella volta che mi sono ubriacato col vino, invece, ero in un ovile vicino a Orgosolo. Un’ora dopo aver bevuto i primi bicchieri, capivo perfettamente l’orgolese stretto; dopo due ore lo parlavo fluentemente; dopo tre ero in grado di insegnarlo; dalla quarta ora in poi mi si è materializzato davanti Max Leopold Wagner e sono stato lì a spiegargli per filo e per segno tutti gli elementi fonetici e fonologici della parlata locale, compresi i singoli significati etimologici. Non so che vino fosse, ma neanche a dirlo era buonissimo. Questa storia potrei raccontarla domani a Olbia, nella piazzetta della Biblioteca, a partire dalle 21, in occasione di “Scrittori da Cantina”, una serata con Flavio Soriga e tanti altri scrittori e musicisti, una serata che secondo me sarà bellissima, e se venite ve ne renderete conto voi stessi.

 

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