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Alluppo alluppo

Alluppo alluppo. Cagliari, Poetto, prima fermata. – Signor Aldo, dia un’occhiata a suo figlio, mi sembra un po’ troppo al largo. – Eia, sta imparando a nuotare. – Non lo so ma mi sembra che stia bevendo.– Eh lassaddu fai, che l’acqua già è pulita.

Fischi, bastoni e calci

Fischi, bastoni e calci. Cagliari, una mattina d’estate.La donna, sulla sessantina, capelli lunghi, neri e unti, avvolta in un vestito estivo fiori & frutta molto abbondante, è in piedi alla fermata dell’autobus e con una borsetta finto cuoio si protegge la testa dal sole. Va ragionando sottovoce tra sé e sé, passeggia nervosamente. L’autobus appare…

Riconoscersi

Riconoscersi. Forse voleva soltanto suggerirmi di fare attenzione all’incrocio, o forse voleva semplicemente salutare qualcuno, non lo so, fatto sta che quando ho sentito suonare il clacson e mi sono voltato e ho visto la faccia del tizio al volante del camioncino, senza pensarci un istante gli ho detto Ohconchegazzu. Lui mi ha guardato e…

E anche quest’anno

E anche quest’anno. No, non ne ho voglia. È inutile che insistiate: anche quest’anno non me la sento.In verità, è già da tanto che non me la sento più, che non mi va. Ma quest’anno ho deciso: non mi muovo da qui.E che vi costa? Su, lasciatemi stare con i miei affanni, con le mie…

Colmi d’amore e tenerezza

Colmi d’amore e tenerezza. Li ho visti salire sull’autobus, si tenevano per mano. Entrambi sui venticinque, lui con un grande tatuaggio sul collo e la testa rasata, lei stretta in un giubbotto di finta pelle e stivaletti rossi. Si sono seduti un paio di file davanti a me e hanno iniziato a parlare fitto, sottovoce,…

Insidie

Insidie. Cagliari, autobus, linea cittadina. L’autista affronta il percorso con piglio da campione di Formula 1. Un percorso difficile, disseminato di insidie.  Auto in doppia fila. – Inza’? Ti sposti? No? Non ti sposti? E bogari’!  Passeggeri distratti che alla pensilina perdono l’attimo, oltre che l’autobus. – Eh… Ma se non ti svegli! Se non…

Tutte le mani

Tutte le mani. Cagliari, spiaggia del Poetto, primo pomeriggio. Sotto l’ombrellone: nonna, mamma, figlio di otto mesi, figlia di tre anni. La bambina è in piedi, mangia un tramezzino. Il più piccolo sta gattonando, si diverte a infilare le mani nella sabbia. La nonna, vigile e apprensiva, indica un probabile o imminente pericolo e urla….

Quel portentoso rotolone di cacca

Quel portentoso rotolone di cacca. Un giorno o l’altro devo ricordarmi di scrivere qualcosa circa quella volta, erano gli anni settanta, che noi ragazzini, mentre giocavamo nel cortile sotto casa, trovammo uno stronzo enorme vicino ai contatori dell’acqua. Non sembrava uno stronzo prodotto da un essere umano. Era fuori calibro: un cagallone gigante, un ciambellone…

Cose che ho pensato (quarantatré)

Cose che ho pensato (quarantatré). 220. Una volta ho pensato di raccontare ad Arturo di quando ero bambino e mia mamma mi mandava a fare la spesa dal salumiere. Che poi non vendeva soltanto salumi, il salumiere. Vendeva di tutto. Olio, pane, biscotti, pasta, mozzarelle fresche, latte fresco, frutta, verdura, dentifricio, varechina, detersivo per i…

Più forte

Più forte. Ieri sera, mentre aspettavo l’autobus in via Alghero, a un certo punto è passato un tizio sulla settantina , indossava un cappello di paglia e spingeva uno di quei deambulatori per anziani, ma senza sedile. Fischiettava “Bandiera Rossa” e quando ha intonato il pezzo che fa “Evviva il comunismo e la libertà!” si…

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