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Quaderni del coprifuoco (17)

Quaderni del coprifuoco (17). Camminavo avanti e indietro, nella maniera di chi legge a voce alta, di fronte alla finestra. Ogni tanto buttavo l’occhio oltre il vetro. Pioveva a dirotto, faceva freddo.Arturo, seduto sulla poltrona di velluto blu, sembrava un reverendo carmelitano. Sorseggiava un whisky di marca scadente. – Dovresti guardare con animo gentile e…

Quaderni del coprifuoco (16)

Quaderni del coprifuoco (16). Poco fa, mentre sfogliavo un quotidiano on line, uno dei quotidiani italiani più diffusi, ho cliccato su una notizia video. Prima è partita la pubblicità di un’automobile, la voce fuori campo ha detto: “Se abbiamo imparato qualcosa, da questo periodo, è a guardare il mondo in modo un po’ diverso…”. Poi…

Quaderni del coprifuoco (15)

Quaderni del coprifuoco (15). Ieri sera, mentre Arturo sgranocchiava nocciole tostate e mandorle ricoperte di miele e Marcel Proust sonnecchiava disteso sul pavimento, ho acceso il televisore e l’ho sintonizzato su un canale che trasmetteva un programma dedicato alla pittura fiamminga. – Dovremmo smontare l’albero di Natale – ho detto.Arturo ha continuato a sgranocchiare nocciole,…

Quaderni del coprifuoco (14)

Quaderni del coprifuoco (14). Non sapevamo dove andare, che cosa fare e nemmeno che cosa pensare, qualche sera fa, la sera di fine anno, io, Arturo e Marcel Proust, e allora mi sono alzato dal divano, mi sono avvicinato al Quadro Del Niente appeso alla parete, un quadro astratto dipinto da Pittore Ignoto in un…

Quaderni del coprifuoco (13)

Quaderni del coprifuoco (13). Mi sembra di aver sognato che ce ne andavamo in giro indossando delle mascherine commestibili. Alcuni portavano mascherine di mortadella, altri di formaggio a fette, altri ancora di millefoglie alla crema. I più sofisticati le avevano macrobiotiche. I più golosi ricoperte di pan di Spagna, uvetta, canditi e gocce di cioccolato…

Rivalutare tutto

Rivalutare tutto. Andrà tutto bene, presto guarderemo con nuova consapevolezza ogni piccola gioia quotidiana adesso negata, e quest’estate, di rientro a casa dopo una giornata trascorsa in riva al mare, felici e sorridenti potremo dire ai nostri cari: “Il PQ era strapieno e c’era perfino un meraviglioso frago di ascella”.

Megafoni

Megafoni. In questi giorni, nell’annientamento dei suoni e dei rumori e nella deflagrazione del nulla sotto vuoto che si spande da un capo all’altro della città, mi aspetterei che qualcuno al tramonto si piazzasse in piedi a gambe divaricate sulla linea di mezzeria del Largo Carlo Felice, si portasse le mani alla bocca a mo’…

In modo approssimativo

In modo approssimativo. Cagliari, mattina, lungomare del porto.Una coppia come tante, lui e lei, sulla ventina o poco più, camminano tenendosi per mano, si sorridono.A un certo punto lei si ferma, si solleva la maglia e mostra la pancia al ragazzo.– Dimmi la verità: sono molto grassa?Lui la guarda con un’espressione neutra.– Sei obesa –…

Essere pronti

Essere pronti. Cagliari, mattina, interno bar.Lei, dietro il bancone, armeggia con lo strofinaccio, sistema tazzine, piattini e cucchiaini. Lui, corporatura massiccia e occhiali a specchio, è seduto al tavolino, legge il giornale, sorseggia un caffè e commenta le notizie.– C’è molto spagheggio? – dice lei.– Eh. Scrivono che è sbarcato anche qui. Emmo’ sono cazzi.–…

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