La mossa

La mossa.

Cagliari, esterno, mattino.

Il tizio, basso e mingherlino, sulla cinquantina, riportino unto, appiccicoso e appiccicato, ha fatto un cenno con la mano per richiedere la fermata dell’autobus. Quando si sono aperte le portine, ha iniziato a fissare l’autista e si è messo a cantare:
“Pesca pesca pesca pescatore, pesca non ti fermaaare”.
L’autista l’ha guardato e dopo un po’ gli ha detto:
“E allora? Deve salire?”.
Il tizio ha fatto una mossa con l’anca, una specie di finta da calciatore, come se davanti a sé avesse il più tenace degli stopper, e poi ha detto:
“No”.
E l’autobus è andato via.






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