Prendiamo le orecchie

Prendiamo le orecchie. Sono sempre più convinto che l’essere umano abbia subìto un forte rallentamento evolutivo. Si tratta di una cosa talmente evidente che me sono accorto pure io che non sono uno scienziato. Voglio dire, prendiamo le orecchie: se ci fossimo evoluti come Dio comanda, oggi sapremmo muoverle, drizzarle e piegarle a piacimento, più…

Riprovi più tardi

Riprovi più tardi. Sull’autobus. Giovane al telefono. – No. Mi dispiace. Adesso non fa. Mamma non c’è. Cioè, c’è ma non può rispondere. Mi dispiace. Le ho detto che non fa. In questo momento è impegnata. Si sta facendo la doccia. Riprovi più tardi. Grazie.   nella foto, il telefono

Devo ricordarmi

Devo ricordarmi. Devo ricordarmi un sacco di cose. Una delle cose di cui devo ricordarmi è raccontare la storia della maglietta grigia. Non è una storia semplice da raccontare. Però va raccontata. Devo ricordarmelo. La maglietta grigia, per inciso, è mia. Il particolare non è secondario. Devo ricordarmi anche questo, nel momento in cui la…

Mi sono alzato

Mi sono alzato. All’improvviso mi sono alzato. Uno stare in piedi impellente. Di quelli da stare in piedi per ore e ore. Poi mi sono seduto. Lo stare in piedi non era più impellente. Però, insomma, che stare in piedi.    

Mi sono divertito

Mi sono divertito. All’improvviso mi sono divertito. Un divertimento piacevole. Di quelli da divertirsi per ore e ore. Poi mi sono rattristato. Il divertimento non c’era più. Però, insomma, che divertimento.      

“Blue Sardinia”

“Blue Sardinia”. Un progetto unico, una scommessa editoriale coraggiosa, un prodotto di alta qualità: sono contento di farne parte, di essere un piccolo pezzo di “Blue Sardinia“. La prima presentazione venerdì 20 marzo, alle 18.30, al Ghetto degli Ebrei, a Cagliari.    

Mi sono addormentato

Mi sono addormentato. All’improvviso mi sono addormentato. Un sonno pesante. Di quelli da dormire per ore e ore. Poi mi sono svegliato. Il sonno non c’era più. Però, insomma, che sonno.   nella foto, arancione      

Mi sono spaventato

Mi sono spaventato. All’improvviso mi sono spaventato. Uno spavento brutto. Di quelli da farsela sotto. Poi è passato. Finito tutto. Però, insomma, che spavento.   nella foto, rosso        

Poco da dire

Poco da dire. Non è che ci sia molto da dire. A parte che c’è vento. E che tremolano i vetri delle finestre. E che sbattono le porte. E che volano cartacce. E che si spezzano i rami. E che il mare è agitato. E che le passerelle ondeggiano. E che i pensieri sono confusi….

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