Quarup

Quarup.

Ci sono Case editrici che sono più di una Casa editrice.
Ne conosco alcune che sono proprio così, e a loro sono molto affezionato.
Tra queste c’è Quarup.

Quarup è una Casa editrice nata a Pescara nel 2006, “vanitosa come tutte, con un’idea di letteratura e il desiderio di darle forma“.

Pubblica narrativa, nel senso insieme più ristretto e più ampio del termine, con un dichiarato richiamo, nel nome, alla letteratura del Brasile urbano, e una parallela passione per la letteratura statunitense (letteratura fatta da “gente normale che, tra l’altro, scrive” – i vari Cormac McCarthy, Don DeLillo, Chuck Palahniuk, Willy Vlautin).

Tra le ultime uscite mi piace segnalare due volumi.
Il primo è “Fallire“, di James Greer.
Greer è nato a Boston ed è uno tra i più eclettici protagonisti della scena rock degli ultimi decenni: dopo gli esordi come giornalista e critico musicale per «Spin», nel 1994 ha deciso di saltare la barricata per unirsi, come bassista, ai Guided by Voices, “la migliore rock band del mondo”.
Fallire” – uhm, come suona familiare questo termine – è ben più di una crime story losangelina: è un’opera di narrativa di consumata sapienza.

Il secondo volume è di un autore italiano.
Si intitola “Un mucchio di giorni così“, di Angelo Calvisi.
Calvisi è nato a Genova. Divide i suoi interessi tra la scrittura, il cinema e la recitazione. Ha già pubblicato quattro romanzi (cinque, con “Un mucchio di giorni così“).
Nel libro c’è soprattutto Genova. E c’è il G8, uno dei fatti più dirompenti della cronaca italiana dell’ultimo decennio. “Genova quieta nel sonno o assediata nel fumo aggressivo delle molotov contro cui poco vale il limone, mentre guardi e ti dici che con tutta questa fica in giro non può succedere niente di brutto“.

 

 

A ogni modo, per saperne di più su Quarup e i suoi libri, fatevi un giro qui.

 

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