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Per amore cosa non si fa (versione porta a porta)

Per amore cosa non si fa (versione porta a porta). Avevo vogliadi acciambellarmicome un gasteropode sui tuoi fianchi molli,poi tu però mi hai detto“C’è da buttareil sacchetto dell’umido”. E allora perdonamise anziché acciambellarmicome un gasteropodesui tuoi fianchi molli,adesso guardoqueste bucce d’arancia e di melascivolare lentamentesul tuo volto ricoperto di yogurt andato a male.

Natale (2)

Natale (2). Mi ero ripromesso di raccontare l’esperienza fatta un Natale di qualche anno fa, quando avevo preso a testate un pandoro scambiandolo per il volto di Michael Jackson, mentre fuori pioveva a dirotto e nella stanza a fianco il giradischi suonava a volume altissimo la colonna sonora di Psycho. Ma poi mi hanno mandato…

Un’ora fa

Un’ora fa. Un’ora fa ho pensato una cosa che mi sembrava un pensiero interessante da approfondire, uno di quei pensieri che se sviluppati e argomentati come si deve possono portare a ragionamenti complessi ma al tempo stesso lineari e per nulla campati per aria. Un’ora fa. Ecco. Se solo ricordassi che pensiero era.  

Un video sulle letture dei matti di Cagliari

Un video sulle letture dei matti di Cagliari. Il “Repertorio dei matti della città di Cagliari” (Marcos y Marcos): Needs a Recut, qualche settimana fa a Cagliari. Il video è qui, basta cliccare.  

Traslocare #4

Traslocare #4. Traslocare significa ritrovare vecchie riviste e scoprire che venticinque anni fa c’erano 100 cose da sapere sul mito vivente del rock, Donatella Raffai prometteva di dare la caccia agli evasi, la pubblicazione della Bibbia dell’antifemminismo era imminente e, con il telefono erotico, la sexy-tv e il videotel a luci rosse, nasceva il porno…

Come si fa?

Come si fa? Stamattina ero al bar e a un certo punto è entrato un piccoletto sulla settantina che indossava un cappellino da baseball e una mascherina verde da chirurgo. Si è avvicinato al bancone, ha tirato fuori dalle tasche alcune monetine e le ha messe in fila, una accanto all’altra: una da cinquanta, una da…

Bene, anzi, benissimo

Bene, anzi, benissimo. Qualche sera fa in via Roma ho incrociato un tizio che faceva finta di parlare al telefono. Indossava un giaccone scuro e in testa aveva un berretto di lana, avanzava a passi lenti e ripeteva a voce alta “Sempre le stesse cose, sempre le stesse cose, sempre le stesse cose”. Poi si…

Poco fa

Poco fa. Poco fa ho chiamato il call center di una società telefonica e gli ho chiesto se mi possono installare il duplex. Non mi hanno saputo dire.    

Tranquillamente

Tranquillamente. Mi sono ricordato di una cosa di cui mi sarei dovuto ricordare qualche tempo fa. Il fatto di essermene ricordato in ritardo mi ha fatto ricordare un’altra cosa che potevo tranquillamente dimenticare. La questione del ricordare e del dimenticare, tuttavia, non ha alcuna importanza. Ciò che importa è quell’avverbio: tranquillamente, che non sono affatto…

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