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Quaderni del coprifuoco (31)

Quaderni del coprifuoco (31).

Mi ricordo di quando Marcel Proust, il cane di Arturo, ha scritto la sua prima poesia. Era intitolata “Il Viandante”.

Il Viandante
cammina
osserva i volti tristi
la sofferenza.
Di voi che ridete e gioite
dice
non me ne frega un cazzo.

Era una mattina di febbraio, Marcel Proust l’aveva scritta di getto.
Quando l’ho fatta leggere ad Arturo, lui ha sollevato un sopracciglio e ha detto:
– Fa cagare. Però i dettagli sono usati molto bene.

Poi la sera abbiamo guardato un film di Antonioni, “La notte”, e a un certo punto c’è quella scena in cui Jeanne Moreau dice a Marcello Mastroianni:
– Ogni miliardario vuole il suo intellettuale: avrà scelto te.
Sia io che Arturo ci siamo voltati e abbiamo guardato Marcel Proust. Dormiva acciambellato sul divano. Come un vero intellettuale.





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