Senza parole

Senza parole.

Nei giorni scorsi, io e Marcel Proust, il cane di Arturo, siamo stati ore e ore a guardare la tv e ad ascoltare le notizie sulla crisi istituzionale e tutto il resto, i colpi di scena si susseguivano e c’era da restare senza parole. Anche Marcel Proust, che di solito non perde mai il controllo, sembrava abbastanza incredulo. Ogni tanto mi voltavo a guardarlo e pure lui mi guardava in silenzio, sollevava un orecchio e non diceva nulla. Entrambi senza parole. Anche se, per come lo conosco, Marcel Proust secondo me qualche parola ce l’aveva, ma vai a sapere quale. Poi a un certo punto sono andato in bagno, mi era venuta voglia, e sulla mensola dove sono sistemate alla rinfusa un po’ di cose ho visto una coccinella. Una coccinella piccola piccola, ma così piccola che mi sono detto Questa è la coccinella più piccola del mondo. Allora l’ho fatta salire sui polpastrelli, ho aperto la finestra e l’ho fatta volare via. Le ho detto Vola via, vai vai. E lei è andata. Poi sono tornato dentro, la tv era spenta, Marcel Proust faceva finta di dormire ed era sparito il telecomando. L’ho cercato per un paio d’ore, alla fine ci ho rinunciato. Mi sembrava un lavoro inutile. Ho pensato Se si rifà vivo lui, bene, altrimenti cazzi suoi. Comunque, ieri sera è successo che l’ho ritrovato. Era dentro il frigorifero.
 

 

2 Comments

    • Gianni

      4 Giugno 2018 at 13:55

      Ciao Marco,
      grazie!
      Ti salutano Arturo e Marcel Proust, al momento impegnati nella sottoscrizione fondi per il restauro di una gigantesca nuvola al largo di Capo Carbonara.
      Abbracci.

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